Sono tante le recenti novità in Madagascar, sul fronte macroeconomico. La più appariscente è l’aumento salariale: tanto nel settore pubblico, quanto nel privato. Il 1° maggio, in occasione della Festa del Lavoro, il presidente Andry Rajoelina ha annunciato che – per contrastare la galoppante inflazione, che adesso sfiora il 6,2% annuo – saranno aumentati gli stipendi privati del 9,9 per cento. Mentre il salario minimo mensile di base Smig (Salaire minimum interprofessionnel garanti) sarà pari a 250mila ariary: il precedente valore – 200mila ariary – fu fissato nel giugno 2019. Sarà però lo Stato a contribuire, nella misura di 30mila ariary, per arrivare a detta quota 250mila.
Tuttavia alcuni comparti, come le scuole private, già fanno le barricate. Circa la pubblica amministrazione, gli stipendi cresceranno del cinque, del 13, o del 25%, a seconda che appartengano, rispettivamente, alla categoria di quelli alti, intermedi, o bassi. Altri dati: la crescita economica del 2021 ha fatto segnare un buon 3,5% – grazie al traino dell’industria, che fa registrare un +13% – e l’ariary appare in netto recupero sull’euro, essendo salito intorno a quota 4250. In questo quadro – e specie per attenuare le pressioni inflazionistiche – la Banky foiben’i Madagasikara (Bfm) ha deliberato una stretta sui tassi d’interesse: il tasso della finestra di sconto è stato aumentato sino al sei per cento.