Giorni fa è uscito il “Rapporto 2021-2022 di Amnesty International”, con cui l’organizzazione non governativa Amnesty International elabora un’analisi sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Sul banco degli imputati finisce anche il Madagascar, la cui scheda – dopo l’introduzione e i cosiddetti Antefatti – spiega con quattro specifici capitoli, le quattro maggiori criticità rilevate. I suddetti capitoli sono i seguenti: Conseguenze dei cambiamenti climatici sui diritti umani, Diritti dei detenuti, Libertà di espressione, e Discriminazione e violenza sessuale o di genere. Per approfondire, riportiamo l’inizio della suddetta scheda, dal titolo «Madagascar».
«Repubblica del Madagascar. Capo di Stato: Andry Rajoelina. Capo del governo: Christian Ntsay. La grave siccità nel sud del Madagascar ha avuto conseguenze devastanti su una serie di diritti fondamentali, compresi i diritti alla vita, alla salute, al cibo, all’acqua e ai servizi igienici. Almeno 2747 detenuti sono stati graziati, ma i centri di detenzione sono rimasti sovraffollati, e le condizioni carcerarie restano precarie. Gli operatori dei media sono stati vessati per aver riferito di questioni come la pandemia di Covid-19. Diffusa la violenza di genere, e in particolare quella contro donne e ragazze, mentre l’aborto è rimasto proibito. Le persone Lgbtiq+ hanno continuato a subire discriminazioni. Antefatti».