Anche quest’anno l’organizzazione internazionale non governativa Transparency international (Ti) ha pubblicato il noto Indice di percezione della corruzione (Corruption perception index – Cpi). In questa edizione del 2021 – la classifica è basata sui dati del 2020 – il Madagascar figura al 147° posto, su 180 Paesi analizzati. In buona sostanza, l’Isola fa sì registrare un lieve miglioramento nel punteggio, e la risalita di due posizioni rispetto all’anno precedente, ma nei fatti – come rileva Ketakandriana Rafitoson, il segretario esecutivo di Transparency international initiative Madagascar (Ti-Im) – «il punto guadagnato può quindi essere semplicemente motivato da un tecnicismo matematico».
Si fa comunque notare che l’apertura del Pôle anti-corruption (Pac) di Mahajanga – insieme al rafforzamento dei controlli contro la corruzione, decretato dal ministro della Giustizia – ha comunque contribuito a migliorare il punteggio. Insomma «la strada è lunga per raggiungere la tolleranza zero nei confronti della corruzione proclamata dal Governo dal 2019»; anche perché i Paesi dell’area, come nel caso di Mauritius, presentano dati senz’altro migliori. Segnaliamo poi che sul podio troviamo Danimarca, Finlandia e Nuova Zelanda, mentre nei bassifondi del ranking sostano Sud Sudan, Siria e Somalia. L’Italia si trova invece in 56° posizione, e migliora la propria classifica rispetto al 2020.