«I voli low cost in cui a volte ci sono due persone per andare da Parigi a Madrid o da Edimburgo a Vienna dovrebbero essere vietati. Non dovrebbe essere legale in quanto non è un volo low cost. È un furto costoso per la gente del mio Paese. Ne stanno pagando il prezzo». E’ la frase che Baomiavotse Vahinala Raharinirina – titolare del Ministero dell’Ambiente e dello sviluppo sostenibile del Madagascar – ha detto durante un’intervista al “Guardian”, nei giorni della 26° Conferenza delle Parti (Conference of parties – Cop26). Una sortita che punta il dito contro i Paesi industrializzati, che nelle settimane successive è divenuta virale.
Tanto che la stessa compassata “Radiotelevisione svizzera di lingua italiana – Rsi” ha deciso di soffermarvisi. Segue l’incipit del servizio – firmato da RG-Müller – dal titolo «La COP26, i voli europei e il Madagascar». «”Paghiamo il prezzo dei voli low cost europei” ha detto una ministra del Paese africano. Ma è davvero così? Ne abbiamo parlato con l’economista del clima Elena Verdolini. “Paghiamo il prezzo dei voli low cost europei”. Lo ha detto la ministra dell’ambiente del Madagascar alla Conferenza sul clima di Glasgow. Il Paese sta vivendo da mesi una grave siccità che ha ridotto alla fame più di un milione di persone. Ma si può davvero dare la responsabilità di questa situazione ai voli low cost europei e alle emissioni che provocano?».