Alla Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici del 2021, in corso in queste ore a Glasgow, è rappresentato anche il Madagascar. La delegazione è guidata dal presidente Andry Rajoelina in persona, deciso a ribadire al mondo che l’Isola soffre – e sotto molteplici aspetti – le conseguenze del riscaldamento globale. Nel video ufficiale di presentazione della missione scozzese – dedicato agli effetti del cambiamento climatico sul Paese, e agli obiettivi perseguiti dal Madagascar – dichiara che «Siamo vittime dell’ingiustizia climatica». Nello specifico, la delegazione insulare punta a un migliore utilizzo dei crediti di carbonio, su scala globale.
E si ripeterà che mentre l’Isola fa parte dei venti Paesi meno inquinanti, per contro soffre la prima carestia dovuta al climate change, cicloni sempre più violenti e dannosi, e una siccità che dal Sud storicamente arido si estende ormai verso nord: sino a Fianarantsoa e a Tana. In un evento a margine della Conferenza sul global warming, Rajoelina ha sostenuto la necessità d’impiegare bioetanolo e stufe a gas, per preservare le foreste del Paese: «Per equipaggiare cinque milioni di abitazioni, il nostro fabbisogno finanziario ammonta a 100 milioni di dollari», ha dichiarato, aggiungendo che «il Madagascar come l’Africa può essere una vetrina per lo sviluppo verde, l’emergenza ecologica e un modello di resilienza climatica».