Negli ultimi giorni il Madagascar è riuscito a ritagliarsi un piccolo spazio sui grandi network dell’informazione, come forse non accadeva da anni. Un protagonismo, si fa per dire, alimentato essenzialmente da due eventi: in primis, il tentativo di attentato e golpe contro il presidente Andry Rajoelina, che il quotidiano online “Africa express” definisce – non senza qualche ragione – un «goffo complotto». E poi l’aggravarsi della carestia: la stampa di settore ne stava invero trattando da mesi, tra il disinteresse generale. Poi però sono giunti i servizi del cosiddetto mainstream, e la vicenda è divenuta di dominio pubblico: grazie invero anche a qualche effetto speciale, ai confini della fake news vera e propria.
Come ad esempio l’idea di ribattezzare Vohitelo come «il villaggio degli zoombie», ove «si arriva addirittura a mangiare il fango e le scarpe». Tra gli articoli che, su questa scia, hanno cercato di approfondire meglio la situazione malgascia, segnaliamo il contributo di Cristiano Tassinari. E’ intitolato «Madagascar. In Madagascar si muore di fame: secondo l’Onu, è il primo paese colpito dal cambiamento climatico», ed è stato redatto per il portale “Euronews”. Eccone l’incipit. «La carestia sta devastando il sud del Madagascar, il primo paese al mondo a sperimentare tali condizioni a causa del cambiamento climatico, secondo le Nazioni Unite. “Un film dell’orrore”».