Nel 2006 destò molto interesse una scoperta avvenuta nel villaggio di Ampotaka: Altopiano di Mahafaly, Sud-Ovest del Madagascar. Ebbene si osservò che gli abitanti scavavano il tronco dei baobab, per farne una riserva naturale per acqua piovana. Un pratica per far fronte alla siccità, che esiste ancor oggi, non danneggia gli alberi, e – secondo gli antropologi – iniziò circa un secolo fa. Inevitabile che, in questi tempi di carestia, i media siano tornati a trattarne. Lo fa ad esempio il pezzo «Adattarsi alla siccità: depositi d’acqua dentro i baobab, i video!». Che Samuel Biener ha redatto per il sito “Meteored”.
Eccone l’incipit. «Sicuramente avrai visto serbatoi, cisterne e altre costruzioni che vengono utilizzate per immagazzinare l’acqua. Ma…lo sapevate che molti villaggi africani utilizzano i tronchi dei baobab come serbatoi per l’acqua? Ti spieghiamo tutto nell’articolo. L’altopiano di Mahafaly è un territorio inospitale che si trova nel sud del Madagascar. Il clima è molto rigido, con il sole che picchia per la maggior parte dell’anno, mentre le piogge sono generalmente scarse e irregolari, concentrate nella breve stagione delle piogge. Nulla sembra indicare la presenza di comunità umane in questo altopiano, anche se nei suoi confini troviamo alcuni villaggi che si sono adattati a questo ambiente ostile, sfruttando in modo sorprendente le risorse naturali esistenti».