Madagascar: in occasione della Giornata mondiale contro la malaria – celebratasi il 25 aprile – non solo è intervenuto il ministro della Sanità, Hanitrala Jean Louis Rakotovao, ma i media hanno anche fornito tutta una serie di dati sulla malattia, che è opportuno riportare. Andiamo però con ordine, ricordando che lo slogan ministeriale prescelto è stato il seguente: «Per debellare la malaria, la via è stata tracciata». Il professor Rakotovao non ha fornito cifre, ma ha riconosciuto che la malaria rimane un problema di salute pubblica: «La malaria uccide e continua a uccidere in Madagascar. È vero che siamo nel bel mezzo dell’epidemia di Covid-19 e che la gente sta morendo. Ma quelli che muoiono di malaria sono molto più numerosi».
Ha quindi aggiunto che è proprio il paludismo, la principale patologia per cui i malgasci vengono ricoverati in ospedale, e che la lotta a questa parassitosi – che deve partire dalla riduzione dei decessi – rappresenta una priorità nazionale. La stampa locale ha poi riportato un dato drammatico, messo nero su bianco sul portale dell’Ambasciata degli Stati uniti in Madagascar: «Nel 2020 in Madagascar sono stati notificati circa due milioni di casi di malaria, il doppio dei casi registrati nel 2019». Circa i decessi, solo nel primo trimestre 2020 ne sono stati segnalati 400, mentre nell’intero 2019 non è stata superata la soglia delle 700 vittime.