Prosegue in Madagascar la sperimentazione clinica per indagare sulle proprietà terapeutiche del Cvo: il farmaco fitoterapico a base di artemisia, su cui ha puntato il Governo per il contrasto al Covid. Stando a fonti ufficiose, vi sono segnali positivi circa «la sicurezza e l’efficacia del Cvo curatif contro il Covid-19». Riferisce un addetto ai lavori che la sperimentazione «è partita il 18 gennaio, lo studio continua. È ancora troppo presto per decidere». Rimarca poi che la sperimentazione «rispetta scrupolosamente la buona pratica clinica», e ciò impedisce di comunicare sia «il numero di persone che hanno accettato di prendere parte allo studio sia il numero di persone che devono essere raggiunte per convalidare il processo».
Meno diplomatico il presidente di Pharmalagasy, l’azienda farmaceutica produttrice, Holijaona Raboana: «L’efficacia curativa di Cvo si attesta ora al 90 per cento. Un risultato ottenuto grazie a una collaborazione con l’Oms». L’obiettivo è anche quello di esportare, e «competere con i vaccini anti-Covid-19». E qualcosa ci dice che il via libera dell’Agence des médicaments de Madagascar sarà scontato. Ripercorre la storia del Cvo, il pezzo “Covid in Africa, sui rimedi delle piante «risultati molto incoraggianti, ma mancano i fondi»”, redatto da Marinella Correggia per il quotidiano “Il manifesto”. Eccone l’incipit.
«Le sperimentazioni avviate dall’oms».
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