Giorni fa il Lowy institute – think tank con sede a Sydney – ha elaborato il Covid performance index. E’ una classifica dei Paesi – o meglio, delle 98 Nazioni per le quali vi erano dati sufficienti per la valutazione – che meglio hanno affrontato e gestito la pandemia. Ebbene, il Madagascar appare in un buon 40° posto, facendo di un soffio meglio del Ghana e distanziando Stati molto più avanzati – in termini economici, sanitari, infrastrutturali e di ricerca scientifica – come Stati uniti, Giappone, o Germania. Il think tank australiano ha usato sei criteri: il numero di casi e decessi, i casi e decessi per milione di abitanti, l’indice di positività, e il numero di test effettuati ogni mille abitanti.
I buoni voti ottenuti dal Paese insulare dovrebbero essere dovuti essenzialmente alla reattività del Governo di fronte alla comparsa dell’epidemia. I ricercatori dovrebbero cioè esser stati sorpresi (favorevolmente) soprattutto dalla seguente circostanza: anche prima che venissero segnalati contagi in patria, nei porti e aeroporti internazionali sono state messe in atto severe misure, per prevenire la diffusione della malattia. Ricordiamo che hanno battuto per un pelo il Madagascar, sia lo Zimbabwe sia la Repubblica democratica del Congo, mentre il ranking è guidato da Nuova Zelanda, Vietnam e Taiwan. Maglia nera è il Brasile, dietro Messico e Colombia.
L’Italia è solo 59°.