La testata “Nigrizia”, che si occupa di Africa a 360 gradi, ha di recente sferrato un duro attacco al presidente del Madagascar, Andry Rajoelina. Riportando la testimonianza di un missionario presso Manakara, accusa il leader di «distribuire promesse senza un progetto di governo degno di questo nome», di non avere «iscritto il paese alla Covax Facility, iniziativa mondiale che dovrebbe consentire ai paesi in via di sviluppo di accedere al vaccino attraverso delle sovvenzioni», e soprattutto di «propagandare un rimedio tradizionale a base di erbe, sull’efficacia del quale non ci sono evidenze scientifiche». Personalmente non condividiamo l’irruenza della critica, tuttavia chiunque potrà farsi un’idea al riguardo, leggendo l’articolo «Si aggrava la crisi alimentare nel Sud. Madagascar: la fame e l’immobilismo di Rajoelina».
Ne segue l’incipit. «La Grande Isola dell’Oceano Indiano è alle prese con una prolungata siccità che sta affamando intere comunità, già colpite da decenni di sottosviluppo, di disboscamento selvaggio e ora anche dalla pandemia. Un’emergenza alla quale il governo non sembra in grado di fare fronte. Da Manakara la testimonianza di Luciano Lanzoni. Da una parte un paese alle prese con una grave siccità e con seri problemi di sottosviluppo. Dall’altra un presidente che invece di governare si preoccupa solo di gettare fumo negli occhi dei cittadini del Madagascar».