Innanzi alla siccità nel Sud del Madagascar – causa dell’attuale carestia – le Istituzioni puntano sulla dissalazione (o desalinizzazione) dell’acqua di mare. Così giorni fa il Governo ha deciso una riduzione di dazi e tasse sull’import delle attrezzature di desalinizzazione. Del resto è già stata deliberata l’installazione – a carico del fornitore – di tre dissalatori: due nella Regione di Androy, e uno in Anosy. Sono state scelte località costiere, ove le falde acquifere e freatiche sono inutilizzate a causa della salinità. «La desalinizzazione è un progetto a lungo termine, e ci condurrà sino a una soluzione duratura per il Sud. In alcune zone il livello di salinità dell’acqua di mare è elevato, e la dissalazione avverrà attraverso la tecnica dell’osmosi inversa», ha detto Voahary Rakotovelomanantsoa, ministro dell’Eau, de l’assainissement et de l’hygiène (Meah).
Il piano ministeriale prevede di costruire – in 18 comuni – degli impianti con sistema solare a osmosi inversa, e dotati di reti idriche che possano beneficiare anche i centri circostanti. La stampa ha inoltre dato enfasi al team di ricercatori – genuinamente malgascio – che da febbraio 2020 sta lavorando su un prototipo di macchina per la desalinizzazione, che sarà pronto a marzo. Guidati dall’ingegnere meccanico Rija Rakotozanakajy, gli scienziati puntano sul processo di dissalazione mediante distillazione.