Di fronte alla crisi alimentare, agricola, climatica e migratoria nel Sud del Madagascar – cronica sì, ma decisamente aggravatasi negli ultimi mesi – è utile fare il punto su un nuovo recente intervento, questa volta sostenuto da Unione europea e cooperazione tedesca. In quest’ultimo caso, si tratta della Deutsche gesellschaft für internationale zusammenarbeit (Giz) Gmbh, che ha una propria sede in Madagascar. In estrema sintesi, si tratta di 31 milioni e mezzo di euro, concessi al Governo per il loro impiego nelle aree più funestate dalla carestia: la kere, in malgascio. Si stima che l’iniziativa migliorerà la vita di 250mila persone.
Per approfondire, rinviamo al servizio dal titolo «Madagascar: fondi europei per un’agricoltura inclusiva nel meridione», pubblicato sul mensile economico dedicato all’Africa, “Africa e Affari”. Ne segue l’incipit. «Sono pari complessivamente a 31,5 milioni di euro i fondi ottenuti dal governo di Antananarivo per finanziare progetti legati allo sviluppo agricolo inclusivo e sostenibile nelle regioni meridionali di Anosy e Androy. A segnalarlo sono i media locali, precisando che i fondi sono stati concessi dall’Unione Europea e dalla cooperazione tedesca con l’obiettivo di migliorare le condizioni di sicurezza alimentare e la capacità di resilienza agli effetti negativi dei cambiamenti climatici delle famiglie che abitano nelle zone rurali».