La stampa del Madagascar – ma anche quella italiana, si pensi a “Nigrizia” e al servizio di Costantino Muscau sul portale “Africa ExPress” – ha dato molto risalto alla morte di due campioni dello sport malgascio, e anche alle polemiche legate al rientro della salma – da Bordeaux alla terra natale – del grande portiere Ferdinand”Goly Be” Rafalimanana. Quest’ultimo – che difese la porta dell’Équipe de Madagascar negli anni Settanta – si trasferì in Francia solo a fine carriera, anche per l’amicizia col noto centrocampista dei Blues anni Ottanta, Alain Giresse. Dopo il suo decesso è partita una raccolta fondi per consentire la sepoltura in patria.
Tuttavia si è fatto notare che le istituzioni malgasce avrebbero potuto evitare questa pubblica sottoscrizione, intesa da molti come un’offesa alla memoria del campione. Questa morte ha oscurato quella, di poco successiva, di Dominique Rakotorahalahy: decatleta che difese i colori nazionali alle Olimpiadi del 1968, e tra i volti più rappresentativi dell’atletica leggera malgascia. Per approfondire, si legga il citato articolo di Muscau, dal titolo «Morti due campioni dello sport che hanno dato lustro al Madagascar». Ne segue l’incipit. «Due icone dello sport si sono spente a pochi giorni di distanza e il Madagascar è in lutto. Al dolore si è aggiunta, però, una sorta di offesa alla memoria di chi ha dato tanto onore al proprio Paese».