Da fine marzo è accessibile sul web il documentario “Tavela” del 2019, uscito nelle sale a gennaio 2020: diretto da Geoffrey Gaspard, e dedicato al moraingy (o morengy) – la boxe tradizionale del Madagascar – è stato girato ad Antsiranana nel giugno 2018. Secondo il regista (nato in quella città), questo sguardo sull’arte marziale – per i francesi, moringue, moring o mringue – è quasi un pretesto per narrare le trasformazioni della cultura ancestrale. Si tratta tuttavia di un mezzo formidabile per conoscere questo sport de combat, tuttora praticato sia in Madagascar – specie nelle aree costiere del nord – sia nelle vicine isole dell’oceano Indiano.
Le regole variano da luogo a luogo, ma quelle in vigore nella Regione Diana – forse quella in cui è più amato – prevedono pugni, calci, ginocchiate e testate. Ovviamente – analogamente alla capoeira brasilana – gli aspetti rituali sono importanti quanto gli sportivi: i combattimenti sono accompagnati dal ritmo della danza locale, il salegy. Tornando alla pellicola, si favoleggia di un budget irrisorio, ma di tempi lunghi per le fasi di pre-produzione e montaggio. Il lavoro ha ricevuto una menzione speciale al Festival Africlap di Tolosa, ed ha partecipato ai Rencontres du film court Madagascar di Antananarivo, al Brics film festival, celebratosi a Rio de Janeiro, e al Lake international panafricain film festival di Nakuru in Kenya.