Il Madagascar e il mondo sono sotto shock per il trattamento riservato alle tartarughe in via di estinzione, nel Paese insulare. A risollevare la questione è stata la notizia – e le foto – della mutilazione dei poveri rettili: alcuni trafficanti – per impedirne la fuga – ne rompevano il guscio, per impiantarvi un paletto. Che ovviamente impediva alle zampe di muoversi sul terreno. I media hanno quindi riportato vari episodi di traffici, con tanto di bracconieri arrestati. L’ultimo sequestro da parte delle Forze dell’ordine, nella Regione Atsimo-Andrefana, ha riguardato ben 36 esemplari. I 12 adolescenti responsabili le hanno catturate in natura – probabilmente su ordine di qualche adulto – e nascoste in una grotta.
Presumibilmente, in attesa di un acquirente. (Risulta che in novembre la Polizia ha recuperato 122 tartarughe, ndr). E ricordiamo l’intervento dell’Agenzia degli Stati uniti per lo sviluppo internazionale (United States Agency for international development – Usaid), e il suo contributo di 150mila dollari all’organizzazione Turtle survival alliance (Tsa). La quale, grazie al finanziamento, potrà continuare a prendersi cura di 24mila tartarughe recuperate, fino a quando non potranno tornare in sicurezza nel loro ambiente naturale. Tsa, causa il drastico calo dei finanziamenti, stava infatti per rilasciare prematuramente migliaia di esemplari in via di estinzione.