La siccità minaccia la maggior parte del Madagascar. In varie aree, specie per l’insufficienza di precipitazioni – ma anche per la deforestazione, che impedisce al terreno di immagazzinare le acque piovane – si hanno difficoltà nell’approvvigionamento di acqua potabile. La scarsità d’acqua al Sud è cosa nota e causa di una grave carestia, ma la crisi idrica colpisce anche il centro dell’Isola. Il Ministero dell’Ambiente e dello sviluppo sostenibile, tempo fa, ha lanciato l’allarme per Fianarantsoa: se la pioggia non fosse caduta a breve, il taglio dell’acqua sarebbe stato inevitabile. E nella città poi gli ombrelli sono stati aperti, ma solo grazie alla pioggia artificiale.
Criticità anche nel Nord-Ovest, specie nel Comune di Ambato Boeny, ove i cittadini sono costretti a utilizzare l’acqua dei fiumi Betsiboka e Kamoro. E va forse peggio in certi quartier di Antananarivo sud, ove l’acqua esce dai rubinetti col contagocce. «La pioggia non cade fino a dicembre e finisce a marzo, anche se la stagione delle piogge dovrebbe durare da novembre ad aprile. Il tempo di infiltrazione si riduce. La deforestazione non fa che aggravare questo problema di infiltrazione. L’acqua piovana scorre verso il basso invece di filtrare», ha detto al riguardo Herinjanahary Ralaiarinoro, capo del Dipartimento di Idrologia. E in questo clima, si comincia a parlare di desalinizzazione dell’acqua marina.