Vittorio Conte, da oltre dieci anni in Madagascar, autore di vari libri, tra cui “Vivere felici in Madagascar con 500 euro al mese o creare un’attività con pochi soldi”, oltreché gestore del portale www.italiamadagascar.info , si occupa di assistenza legale e finanzaria. I suoi clienti sono in primis italiani che aspirano a trasferirsi nell’Isola rossa, come pensionati o imprenditori. Qui risponderà a una nostra domanda in sintesi, ma può fornire gratis ulteriori dettagli via e-mail, italiamadagascar@gmail.com , o Skype, azmadagascar , o Whatsapp: 00393500342209.
Ci può parlare delle zone franche in Madagascar, ovvero dello statut d’entreprise en zone franche?
«Sono aree – diffuse a macchia di leopardo, ma prevalenti a Antananarivo – ove si possono costituire imprese straniere, che godono di benefici fiscali e doganali. Retaggio del periodo coloniale, il loro obiettivo (invero non sempre perseguito) è favorire le produzioni destinate all’export. Sono disciplinate dalla legge n° 2007-037 – reperibile sul portale dell’Economic board of development for Madagascar – che regola gli ostici requisiti per accedere a questo regime. Aggiungo che le varie agevolazioni riguardano in sostanza solo i primi cinque anni di attività. Le entreprise franche sono circa 200, tutte elencate nel suddetto portale. Sino al 2008, queste aziende partecipavano alla ricchezza nazionale per il 5,4 per cento».