Wateraid (organizzazione non governativa internazionale che opera nel campo dell’acqua, dei servizi igienico-sanitari e dell’igiene) ha invitato i Governi del mondo a fare di igiene, acqua e servizi igienici nelle scuole una priorità assoluta – specie adesso, in tempi di pandemia – e a rendere disponibili delle risorse, affinchè tutti gli istituti abbiano strutture adeguate per lavarsi le mani. Un particolare appello è stato rivolto al Madagascar, accompagnato – anche questa volta – dalla pubblicazione di dati drammatici: l’80 per cento delle scuole non ha accesso all’acqua potabile per i propri studenti e i loro insegnanti – che non hanno neppure uno spazio per lavarsi le mani con acqua e sapone – mentre il 38 non dispone di servizi igienici decenti.
Un problema, la mancanza di bagni sicuri, privati e a norma, che penalizza in modo particolare le ragazze: nei giorni di mestruazioni, spesso perdono giorni di scuola, e comunque lo scenario ne favorisce l’abbandono scolastico. «L’istruzione è essenziale per sfuggire alla povertà, ma le scuole senza acqua, servizi igienici e igiene minacciano la salute e le opportunità di apprendimento di milioni di bambini, in particolare le ragazze», ha affermato Chipo Chimwanda, direttore nazionale di Wateraid Madagascar. Nel mondo, il 31 per cento delle scuole non dispone di acqua potabile, mentre il 37 non possiede servizi igienici di base.