(Prosegue). Né manca un’analisi su come in genere i maschi delle Alte Terre centrali vedono le ragazze immigrate dalle zone costiere: è quasi un modo di dire, che il settanta per cento di costoro siano prostitute. Il secondo testo che consigliamo, anch’esso pubblicato sugli “Études océan indien”, è «Mots et expressions merina sur la sexualité (Hautes Terres centrales de Madagascar)». Il lavoro di Malanjaona Rakotomalala sarà forse datato – è del 2010 – ma è imperdibile. In sostanza è un pratico dizionario del sesso malgascio-francese, che – come spiega il titolo – include anche i termini dialettali, usati nelle Hautes terres du centre.
Così non si traduce solo il termine “fady” (ossia tabù, quanto è proibito dalla cultura ancestrale, come l’incesto), ma si spiegano anche le varie espressioni che lo contengono, o le altre parole che lo comprendono come radice, prefisso o suffisso. Da leggere, dello stesso autore, “A coeur ouvert sur la sexualité Merina (Madagascar) – Une anthropologie du non-dit” (Parigi, Karthala, 2012, 525 pagine). Basta uno sguardo all’indice per capire quanto il testo, in francese, vada molto oltre il titolo, e possa aiutare a comprendere vari aspetti della locale cultura ancestrale: dall’onnipresenza della circoncisione, alle influenze di cristianesimo o islam sulla sessualità, dai miti sulle mestruazioni, sino alla reazione popolare innanzi all’incesto.