La testata “Africa rivista” pubblica finalmente anche in italiano la storia delle “Solar mamas”: quattro donne intraprendenti che nella Regione malgascia Atsimo-Andrefana – quella con capoluogo Toliara – creano sistemi di illuminazione a energia solare. Prima di riportare l’incipit del servizio, dal titolo «La rivoluzione delle “Solar Mamas”», rammentiamo che in Madagascar solo il 15% della popolazione ha accesso all’energia elettrica. Una percentuale che nelle aree rurali scende al sei. Gli altri debbono fare affidamento sulle lampade a cherosene (e addirittura a olio), o più semplicemente sulle candele.
Il dato è purtroppo stabile dal 2011, anche perchè, nonostante le promesse politiche, la rete di distribuzione di energia elettrica è la stessa da circa 40 anni: 400 chilometri di linea a alta tensione, cui si aggiungono mille a media. Il Governo ha comunque in programma la costruzione di altri mille e cento chilometri di linea, con l’obiettivo di estendere l’accesso all’elettricità alla metà dei cittadini. In più si è in attesa della costruzione della centrale idroelettrica di Volobe, a circa 40 chilometri da Toamasina: un investimento privato – il maggiore di sempre nel settore energetico – che dovrebbe essere concretizzato nel 2023.
Segue l’inizio dell’articolo citato. «Ranomay è una piccola comunità rurale nella regione Atsimo-Andrefana, sud-ovest del Madagascar».