Alcuni giorni fa, il Ministero dell’Economia e delle finanze malgascio ha reso note le previsioni sulla crescita del prodotto interno lordo (pil) per l’anno in corso, unitamente ad altri dati macroeconomici. Tutti i numeri sono inevitabilmente influenzati dalla pandemia, ma in modo meno drammatico rispetto alle previsioni di alcuni analisti. Andiamo però con ordine. Il coronavirus peggiora sensibilmente l’assetto finanziario del Madagascar, e frena la crescita del pil, assestandola a un modesto +1,5%, contro il 5,5 delle precedenti previsioni. Mentre il tasso d’inflazione è stimato in crescita al 7,2%, a fronte del 6,6 prima pronosticato. I settori più colpiti sono turismo, trasporti, commercio e industria.
Se l’emergenza dovesse protrarsi per un trimestre, le entrate fiscali sarebbero stimate in calo del 29%, rispetto alla previsioni della Legge di Bilancio, la Loi de Finance. Erano attesi oltre un miliardo e 700 milioni di euro, ne entreranno poco più di un miliardo e 200 milioni. La pandemia comporta inoltre un aumento della spesa sociale – per sostenere le misure di emergenza – di oltre 176 milioni di euro. Antananarivo può contare comunque su alcuni finanziamenti esteri: in parte già sbloccati, in parte in via di erogazione. Alcuni di questi apporti erano invero previsti per altri obiettivi, ma saranno reindirizzati verso la lotta al coronavirus.
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