Cooperazione allo sviluppo sì, concessioni in termini geopolitici ben poche. Pare questa l’essenza del rapporto tra la Grande île e l’ex Madrepatria. La Francia sblocca 240 milioni di euro per il Piano di emergenza del Madagascar: il Plan emergence Madagascar (Pem 2019-2023). La somma sarà cioè interamente destinata all’attuazione di quest’importante programma governativo, secondo il titolare degli Esteri transalpino, Jean-Yves Le Drian: «La Francia vorrebbe riaffermare la sua volontà di essere un partner leader». L’incontro tra le Autorità malgasce – guidate dal presidente della Repubblica, Andry Rajoelina – e il ministro dell’Europa e degli affari esteri nel Governo di Édouard Philippe, ha dunque prodotto la firma di accordi di partenariato.
Tecnicamente, metà della somma sarà donata, mentre l’altra offerta in forma di prestito, attraverso l’Agence française de développement (Afd). Nessuna concessione si profila però sotto il profilo geopolitico. In un’intervista con la stampa, Le Drian ha affermato semplicemente che tra Francia e Madagascar sono in corso trattative sulla restituzione delle Isole Sparse. La seconda riunione della Commissione congiunta avrà senz’altro luogo, ha aggiunto, tuttavia non ha specificato data o luogo. Infine ha dichiarato che «i negoziati proseguiranno con fiducia, amicizia e chiarezza», e la questione merita una discussione approfondita.