La peste, in Madagascar, non è stata debellata, e causa ancora una lunga scia di morte. E tuttavia i numeri che ci giungono dal Ministero della Sanità pubblica descrivono un’epidemia tenuta saldamente sotto controllo. Da agosto ad oggi, sono stati registrati 26 decessi – provocati soprattutto dalla variante della peste bubbonica – mentre i casi confermati, in totale, sono stati 81. In verità viene chiarito che solo 12 dei 40 Distretti considerati focolai, hanno comunicato i dati al Ministero. C’è quindi da temere che i numeri potrebbero anche essere più tragici. I Distretti più colpiti sono stati quelli di Tsiroanomandindy, Ankazobe e soprattutto Ambositra (specie quattro comuni del Distretto).
E secondo fonti del Dicastero, «la negligenza dei malati nel non voler andare in cura presso i centri sanitari di base, è la principale causa delle morti», altrimenti evitabili. Infatti, nessun morto si sarebbe verificato in ospedale. A causare l’epidemia sono in primis i roditori, così le Autorità sanitarie raccomandano di fare attenzione a tutto quanto possa attrarre i topi: il dissodamento dei campi, gli incendi boschivi, la gestione dei rifiuti, e soprattutto il loro abbandono nei campi. Si ricorda inoltre ai cittadini di questi villaggi di sbarazzarsi quanto prima dei tappeti sporchi: possono favorire il proliferare delle pulci, anch’esse vettori del contagio.