Il 2020 è dedicato, nella Grande terre, alla letteratura nazionale. La locale Unione di poeti e scrittori (Havatsa-Upem) organizzerà quindi varie attività. In particolare va segnalato il 21 febbraio (la Giornata internazionale della lingua madre), il 23 aprile (Giornata mondiale del libro), e soprattutto le celebrazioni che in maggio riguarderanno Esther Rasoloarimalala Randriamamonjy. La scrittrice – una delle più celebri del Paese – è ricordata in primis per la produzione dedicata all’infanzia. Approfittiamo della notizia, per far cenno a Claude Simon: nato in Madagascar ed esponente del Nouveau roman, il Premio Nobel della Letteratura 1985 è deceduto nel 2005.
Simon è celebre nel mondo per il discorso della cerimonia di consegna: «Sono ormai un vecchio e, come per molti cittadini della nostra vecchia Europa, la prima parte della mia vita è stata piuttosto movimentata: sono stato testimone di una rivoluzione, ho combattuto in condizioni particolarmente truculente [… ] sono stato fatto prigioniero, ho conosciuto la fame, la fatica fisica fino allo sfinimento, sono evaso, mi sono gravemente ammalato e sono stato più di una volta vicino alla morte, [… ] e tuttavia non ho ancora mai, a settantadue anni, trovato alcun senso in tutto ciò, se non – come diceva, credo, Barthes citando Shakespeare – che “se il mondo significa qualcosa, è che non significa niente”, tranne che esiste».